Prima fase
IDENTIFICAZIONE DEGLI SCENARI DI RISCHIO:
consiste nell’analisi dell’ambiente naturale, dell’ambiente umano e della loro interazione per ottenere un modello previsionale degli effetti sul territorio (es. livello delle acque in caso di piena).
Una componente importante da considerare è rappresentata dai cosiddetti moltiplicatori del rischio (es. depuratori, supermercati) che possono causare ulteriori complicazioni.
INTERVENTI DI MITIGAZIONE E MISURE DI PREVENZIONE:
consistono nella programmazione degli interventi migliorativi (in base all’entità del rischio) da effettuare nell’ambiente e nella pianificazione e gestione oculata dello sviluppo nel territorio.
Seconda fase
Tutti gli attori coinvolti nello scenario del rischio, contribuiscono, ognuno secondo le proprie competenze, alla gestione dell’emergenza. Tale sistema integrato costituisce il PIANO DI PROTEZIONE CIVILE e viene implementato come di seguito descritto:
PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA:
Le Amministrazioni pubbliche (Regioni, Province, Comuni, ecc.) pianificano sul territorio la gestione dell’emergenza (es. luoghi sicuri, strade percorribili, ecc.)
Viene predisposto un sistema di gestione dell’emergenza che comprende attività informative e formative, rivolte agli utenti finali.
Il sistema dovrà essere testato attraverso “prove di evacuazione”.
AZIONI IN CASO DI EMERGENZA:
Gli utenti finali (enti territoriali, aziende, privati cittadini), opportunamente formati ed informati personalizzano le direttive fornite in relazione alla realtà specifica, predispongono le procedure e partecipano alle prove di evacuazione.